LA BARBA SI SA CE L’HA SOLO IL PAPÀ, MA QUESTO MIO DONO CHE SENSO MAI AVRÀ?
di Carola Boschetti, Claudio Orlandini
con Carola Boschetti, Stefano Zaninello
musiche dal vivo eseguite da Stefano Zaninello
regia Carola Boschetti, Claudio Orlandini
musiche originali Stefano Zaninello
luci Luca Liberatore
parrucco Beatrice Cammarata
decorazioni Marzia Cassandro
foto di scena Lorenza Daverio
produzione Comteatro con il contributo di Regione Lombardia “Next- laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo. Edizione 2012”
C’è una bambina che si guarda attorno, si sente strana, si sente guardata. A volte le sembra difficile anche correre, le sembra sempre di fare la cosa sbagliata.
Un giorno allo specchio vede qualcosa sul suo viso, un piccolo pelo proprio lì sulla guancia. Ohibò – si domanda – che cosa sarà? Inizia così l’avventura di Giulietta, la donna barbuta. Da sempre bambina diversa, con un soprannome attaccato alla sua barba, Giulietta cresce fino all’incontro con Romeo, un Romeo speciale, che l’aiuterà a trovare il coraggio per vincere la paura di lasciarsi vedere da tutti. Attraverso gli elementi scenici della musica e del canto, accompagnato dalla chitarra, si snoda la storia di questi due personaggi, che troveranno nelle rispettive diversità una via per camminare insieme, con coraggio, nella vita.
Lo spettacolo, pensato per un pubblico di bambini (6-11 anni) indaga il tema della vergogna: un tema che nel mondo dei bambini è ancora solo una sensazione, qualcosa di indefinito, che si arresta sulle guance che si fanno rosse, sulla bocca che si silenzia, sullo sguardo che si abbassa.
Vergogna, diversità. La scelta artistica ci fa avventurare verso il tema in maniera leggera, con sguardo bambino, partendo da un personaggio che in apparenza è un freak, un diverso, ma che in realtà ha trovato nella personale diversità il senso della propria esistenza.
Giulietta, la donna barbuta, racconterà la propria storia e gli incontri che l’accompagneranno nella crescita; attraverso piccoli passi arancioni testimonierà lei stessa che la bellezza talvolta si nasconde dietro a uno sguardo dolce, dietro ad un ascolto, dietro ogni carezza.
Noi nasciamo senza la vergogna, non la portiamo già dentro: essa arriva dopo, con la relazione, con gli altri, con il mondo fuori. Il nostro scopo dunque è analizzare e descrivere l’accettazione di se stessi e del proprio corpo, attraverso una chiave leggera e poetica che possa far sorridere e con delicatezza tentare di raccontare la diversità e ciò che la circonda. La musica e le canzoni diventano veri e propri momenti narrativi, e non solo di accompagnamento: le parole e le note suonano in teatro regalando alla scena nuova freschezza, sapore di fantasia… spesso le note dicono senza dire, e somigliano tanto a tutte quelle parole che i bambini, magari per vergogna, non riescono ad esprimere.
NOTA TECNICA
spazio scenico
dimensioni minime: 6mX4mx3m
carico luci minimo: 10kw
tempi
tempi di montaggio: 3 ore
tempi di smontaggio: 2 ore
durata spettacolo
50 minuti
fascia d’età 6 – 11 anni
SIAE
cod. op. 909176A