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di Lev Tolstoj

musica di L.van Beethoven

regia di Claudio Orlandini

con Thomas Schrott violino, Lorena Portalupi pianoforte, Luca Chieregato attore

Che cos’è la musica? Che cosa fa… e perché fa quello che fa…”

Un trio per voce, pianoforte e violino.

Le parole di Tolstoj e la musica di Beethoven.

In scena le debolezze dell’amore, l’ipocrisia della vita coniugale e della famiglia borghese: “Scritta con cattiveria” , come ebbe a dire Sonja Tolstoj, la Sonata a Kreutzer è un invito spregiudicato a riflettere sulla morale, sulle grandi passioni e i loro effetti. Un uomo di nome Pozdnysev confessa di aver ucciso la propria moglie; inizia a raccontare le sue vicende e le circostanze che lo hanno condotto a commettere il terribile delitto. Racconta di esser stato proprio lui a presentare alla moglie un avventuriero, gran seduttore e abile musicista, dando così inizio a un gioco che si rivelerà tragicamente beffardo.

L’uomo si sente come posseduto dalla sonata stessa, perché la musica “ha un’azione terribile, orrenda; tutti sanno che nel nostro ambiente, attraverso la musica, avviene la maggior parte degli adulteri”.

Sempre più insospettito dall’affiatamento dei due, Pozdnysev accantona ogni dubbio quando li sente eseguire in perfetta sintonia “ la Sonata a Kreutzer “ di Beethoven.

Spinto dalla gelosia uccide la moglie per un tradimento in realtà forse mai avvenuto e senza rendersi conto del terribile malinteso… ma si è trattato davvero un malinteso?

Al di là della trama, quello che appassiona nella storia di Tolstoj è il ribaltamento dei punti di vista: a un certo punto della vicenda ci troviamo quasi in pieno accordo con l’assassino, siamo ipnotizzati dalla sua ossessione. Le parole e la musica si mescolano per creare una sorta di incantesimo, un sonno dentro il quale dubbio e realtà si imbrattano l’uno con l’altro. L’attore solo pare circondato da fantasmi; i musicisti stessi sembrano muoversi come ombre intorno a lui, come spettri della sua mente che affonda e precipita nella spirale della gelosia. Al termine della tragedia non rimane che la musica … e la domanda iniziale risuona ancora una volta: “che cos’è la musica… che cosa fa… e perché fa quello che fa.”.

LORENA PORTALUPI, pianoforte. Dopo i suoi studi al Conservatorio “G.Verdi” di Milano e alla scuola pianistica di Marian Mika, si perfeziona poi con Halina Czerny Stefanska e J.P. Armangaud. La sua carriera di concertista l’ha portata nelle principali città italiane, dove ha suonato per la Gioventù Musicale, il MittelFest di Cividale del Friuli, il Festival Pianistico di Lucca, il Festival Internazionale e il Teatro Sociale di Como, l’Accademia Filarmonica e la stagione cameristica del «Gonfalone» di Roma, la Società dei Concerti e le Serate Musicali di Milano, il Festival ‘900 di Trento, la Sala Vivaldi del Conservatorio di Udine, il Festival Internazionale di Alghero; all’estero ha rappresentato l’Italia alla XIII Klavierwoche di Heidelberg esibendosi inoltre in Inghilterra, Spagna (Sala grande del Conservatorio di Girona) Olanda, Germania (Conservatorio di Stoccarda, Università di Kiel). Ha effettuato registrazioni e dirette radiofoniche per RAI UNO, RAI TRE e RSI. Suona altresì in duo con il violinista Francesco De Angelis (spalla dell’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala di Milano), con il quale è stata ospite al Gasteig di Monaco, dove è stata reinvitata a tenere recital solistici; come solista con orchestra è stata più volte invitata dagli Archi della Scala, dall’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano e ha tenuto una serie di concerti in Russia e in Romania esibendosi con le principali orchestre di Stato nel 2003 e nel 2008. I suoi interessi e la sua competenza d’interprete vanno particolarmente al repertorio del 900 storico, ma guardano con attenzione agli ultimi sviluppi della musica contemporanea; a testimonianza di ciò, Lorena Portalupi ha inciso un CD con musiche del compositore Sebastiano Cognolato dal titolo Ultramarine. Ha inoltre inciso per la casa discografica Tranquilo i Preludes di C. Debussy e di F. Mompou, e per la casa discografica Naxos un CD con musiche cameristiche di Ildebrando Pizzetti. Si occupa inoltre di ricerca storica musicale. Ha pubblicato saggi su Federico Mompou, Fanny Mendelssohn e sul repertorio francese del primo novecento. E’ stata più volte invitata come ospite a tenere trasmissioni radiofoniche su RAI 3 e sul canale 2 della Radio Svizzera Italiana. Dal 1993 è Direttore didattico e artistico della Civica Scuola di Musica di Corsico (Milano) e di importanti manifestazioni culturali e musicali.

THOMAS SCHROTT, violino. Uno dei più attivi e versatili violinisti della sua generazione, Thomas Schrott ha tenuto concerti nelle maggiori città italiane, ospite delle più prestigiose istituzioni musicali fra le quali: Teatro alla Scala e Pomeriggi Musicali di Milano, Festival di Ravello, Sagra Musicale Umbra, Bologna – Musica Insieme, Mantova – Teatro Bibiena, Piccolo Teatro Studio e Teatro Manzoni di Milano, Accademia Musicale Pescarese, Accademia Filarmonica Romana, Torino – Lingotto (Auditorium G.Agnelli), Piccolo Teatro Regio, Genova – Teatro Modena, Cantiere d’Arte Contemporanea di Montepulciano, Teatro di Monfalcone, Amici della Musica di Palermo, Festival di Portogruaro,oltre a numerosi concerti in Europa, Nord- e Sud-America, Giappone, India, Sud Africa, Bahrain e Emirati Arabi, Mauritius, Turchia e recentmente in Uzbekistan, Montenegro e Cuba. Ha suonato come solista con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Moldava, l’Orchestra Filarmonica M.Jora di Bacau, l’Orchestra della Sagra Musicale Umbra, Festival Strings Lucerne, Bombay Chamber Orchestra. Dal 1995 è membro dello storico ensemble d’archi Festival Strings Lucerne fondato da Rudolf Baumgartner e Wolgang Schneiderhan, con i quali tiene regolarmente concerti nell’ambito dei maggiori Festival musica­li internazionali. Per un decennio è stato inoltre primo violino dell’Ensemble milanese di musica contemporanea Sentieri Selvaggi, con il quale ha inciso numerosi CD: “La Formula del Fiore”, “Bad Blood” (Sensible Records) e “Musica Coelestis” (Einaudi), “ACDC” (Cantaloupe NY, trasmesso anche su New York Public Radio). Con loro ha partecipato alla tournèe italiana dello spettacolo teatrale “La Buona Novella” con Claudio Bisio e Lina Sastri, trasmessa anche da RAI2 e RadioRai. Sempre con Sentieri Selvaggi sono da ricordare i concerti a S.Pietroburgo (SKIF Festival), a Mosca (DOM Cultural Centre) e a Roma al Palazzo del Quirinale, trasmesso in diretta radiofonica da RAI Radio3 Euroradio.

Ha realizzato in CD l’integrale della musica da camera di F.Chopin e ha eseguito varie volte l’Integrale delle Sonate per violino e cembalo di J.S.Bach col pianista/clavicembalista zurighese Daniel Bosshard, suo collaboratore da oltre un decennio.

E’ stato ospite della 21°Biennale Musicale di Zagabria e della Biennale di Venezia 2001.

Negli anni ha collaborato con musicisti e artisti come Ludovico Einaudi nel “Divenire Tour” (Londra-Barbican Centre, Royal Albert Hall, Filarmonica di Berlino, Monaco-Herkulessaal, Roma-Parco della Musica), Andrea Guerra (per le musiche del film “Angela”), col pianista Paul Gulda, con Moni Ovadia, Lella Costa e Alessandro Baricco (Totem).

Ha inoltre collaborato con l’Orchestra della Svizzera Italiana, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e del Comunale di Bologna e, come violino di spalla, con l’Orchestre des Pays de Savoy, Stresa Festival Orchestra (G.Noseda), l’Orchestra Internazionale d’Italia, l’Orchestra Cantelli, l‘orchestra da camera “Milano Classica”, l’Orchestra della Fondazione Salinas, I Musici Estensi.

T.Schrott è cresciuto musicalmente alla scuola di Aaron Rosand, Mauro Loguercio e Lewis Kaplan per il violino e di Julius Levine, Dario De Rosa, Renato Zanettovich, Amedeo Baldovino, Antonia Lavanne e Edna Michell per la musica da camera. Ha studiato violino presso il Conservatorio “G.Verdi” della sua città, diplomandosi con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “A.Boito” di Parma. In seguito si è perfezionato presso il Mannes College of Music di New York, il Mozarteum di Salisburgo, l’Accademia Musicale Chi­giana di Siena, il “Centre International de Formation Musicale” di Nizza e la Scuola di Musica di Fiesole, vincendo numerose borse di studio e diplomi di merito.

Suona un prezioso strumento di Nicola Amati del 1675, gentilmente concessogli dalla Festival Strings Lucerne Foundation.

Sonata a Kreutzer_pdf


NOTA TECNICA

spazio scenico

dimensioni minime: 6mX6mx3m

carico luci: 20kw

necessità di un pianoforte a coda o mezza coda

audio

due microfoni panoramici

un microfono ad archetto

tempi

tempi di montaggio: 6 ore

tempi di smontaggio: 2 ore

durata spettacolo

80 minuti

Categories: Teatro Adulti