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#ADOLESCENTIAVANZATO

  • Età: dai 17 ai 19 anni

  • Frequenza: Due ore, una volta la settimana (durante l’anno sono previste due o più occasioni di incontro con il gruppo adulti)

  • Quando: mercoledì pomeriggio, dalle 17.00 alle 19.00

  • Durata: da metà ottobre a metà maggio, con saggio finale replicato due volte

  • Monte ore: 70 ore

  • Conduttori: Davide del Grosso, Eleonora Iregna

  • Principali elementi di lavoro: scoperta e accettazione della propria potenzialità fisica e vocale (io non ho un corpo, sono un corpo) / training fisico e vocale / coscienza spaziale / sensorialità / relazione con l’atro (oggetto-spazio-compagno) / canto nell’azione teatrale / improvvisazione di gruppo / discussione di gruppo sui temi di lavoro / autonomia nelle prove / costruzione guidata di un lavoro di gruppo.


Credo che quello che mi ha spinto ad iniziare un’indagine nella formazione teatrale per adolescenti sia un desiderio di riappropriazione. Volevo tornare in un tempo passato e scoprirne dei pezzi che il mio adolescente me non aveva indagato, magari per mancanza di coraggio, magari per educazione. La prima intenzione era, quindi, quella di stare con i ragazzi. Tutti i ragazzi, senza distinzione, non solo con quelli che potevano rappresentare degli avatar delle mie amicizie giovanili e farmi sentire tutelato, ma tutti: da quelli che si iscrivono ad un corso di teatro per fuggire la socialità di un quotidiano difficile, a quelli chiassosi che animano i corridoio delle scuole. Ho scoperto da subito in loro un territorio di enorme accoglienza, di enorme possibilità: ho scoperto in poco che se bussi alla loro porta, ti aprono. Ti fanno entrare nel loro mondo, perché hanno desiderio che venga abitato, forse, perché vogliono condividerlo. Perché soffrono la solitudine come chiunque altro. 

La mia ottica di lavoro ha iniziato allora a spostarsi, ho smesso di dirmi e di raccontare che facevo formazione teatrale a dei ragazzi, a dei giovani, a degli adolescenti. Ho iniziato a vedere che facevo teatro insieme a delle persone. E che di queste persone dovevo iniziare a sposarne la complessità e la bellezza. Queste persone potevano già smascherare il proprio attore, potevano far sì che il proprio attore facesse cose spudorate, urgenti, coraggiose, che a volte sono possibili sono in quello specifico momento della vita. Ho lasciato che quegli attori e quelle attrici uscissero di categoria, si spostassero nella mia testa dall’etichetta dell’adolescente e mostrassero invece tutta la potenzialità espressiva di un’età dell’uomo irripetibile e grandiosa. Un’età dell’uomo che ho smesso di vedere come un “prima di qualcosa”, come un “meno di qualcosa”. Un’età in cui le persone non sono solo qualcuno che deve ancora crescere, ancora evolvere, ancora diventare, ma sono e basta. Sono, e quello che sono va illuminato. Credo che in questi anni i miei giovani compagni mi abbiano continuato a suggerire questo: se vogliamo a vedere un adolescente solo come qualcuno che non è ancora diventato adulto, possiamo vedere un adulto come un adolescente che è invecchiato. E questa è un’ottica davvero limitata.

Davide del Grossoinsegnante, attore, drammaturgo

Tutti i nostri corsi si terranno nel rispetto delle norme igenico sanitarie  anti-covid 19 e nella tutela dei nostri allievi, insegnanti e collaboratori. 

Per info e iscrizioni scriveteci a info@comteatro.it 🙂